MAGNETOTERAPIA
Ha svariate utilità, in particolare nell'agevolare la guarigione dopo le fratture, favorendo la formazione del callo osseo. Ma la capacità delle onde elettromagnetiche di agire sui tessuti viene utilizzata anche per prevenire l'osteoporosi, contro il dolore cronico, da traumi o post operatorio, per favorire la cicatrizzazione delle ferite e il riassorbimento degli edemi.
terapia non invasiva e sicura, senza effetti collaterali, non dolorosa, che può essere seguita per tempi relativamente lunghi e anche a casa propria (ci sono apparecchi per uso domestico dal costo contenuto o apparecchiature più complesse che possono essere noleggiate per il periodo necessario).
Può essere svolta anche sopra gli indumenti in quanto le onde attarversano tutti gli astrati che incontrano.
Si raccomanda di allontanare ogni oggetto metallico (gioielli, cìinture..) e ogni apparecchio tecnologico, che potrebbero deviare e accentrare le onde su sè stessi, mancando quindi di giungere alla zona da trattare.
!!! protesi all'anca o al ginocchio, chiodi o altri tipi di ausili non la rendono pressoché mai controindicata
I benefici consistono in un’azione antinfiammatoria e antidolorifica, nell’aumento della mineralizzazione ossea, nell’accelerazione della calcificazione delle fratture, nell’aumento dell'irrorazione sanguigna e nel miglioramento della circolazione periferica, nell’azione cicatrizzante e nel miglioramento del metabolismo cutaneo.
Le principali controindicazioni alla magnetoterapia riguardano:
- Portatori di pacemaker o altri dispositivi elettronici il cui funzionamento potrebbe essere alterato dai campi magnetici;
- Donne in stato di gravidanza o allattamento;
- Soggetti affetti da patologie tumorali;
- Soggetti affetti da disturbi ematologici o vascolari, insufficienza coronarica, disfunzioni organiche, sindromi endocrine, epilessia, psicopatologia, alcune malattie infettive.
!!! La magnetoterapia dovrebbe essere inoltre utilizzata solo se indispensabile durante l’età dello sviluppo in quanto potrebbe causare la calcificazione delle cartilagini di accrescimento.